Raro ! Dente di Squalo della Groenlandia Somniosus microcephalus Pescecani Pesci Cartilaginei Condroitti Selaci Elasmobranchi Squaliformi Somniosidi.
Misure: diagonale mm 11, altezza mm 10, larghezza radice alla base mm 9, pezzo unico, come in foto (fronte-retro).
Conosciuto anche come Eqalussuaq (nome Inuit).
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Lo Squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus; Eqalussuaq, come lo chiamano gli Inuit) è un grosso squalo originario delle acque prospicienti le coste della Groenlandia e dell'Islanda, nel Nordatlantico. Si spinge più a nord di qualsiasi altra specie di squalo. È una delle più grandi specie di squalo e le sue dimensioni sono paragonabili solamente a quelle dello squalo bianco: gli esemplari più grandi possono raggiungere anche i 7 metri. Insieme al lemargo del Pacifico con cui è imparentato, è la più grande specie della famiglia Somniosidae. Vive anche molto più a lungo di altri squali.
Si nutre soprattutto di pesci, ma può catturare anche mammiferi marini come le foche. Nello stomaco di alcuni esemplari sono stati ritrovati anche resti di orsi polari e renne. Lo squalo stesso è colonizzato da copepodi parassiti che, pur attaccando la cornea, consentono allo squalo di attrarre le prede grazie alla loro bioluminescenza. Utilizzando una tecnica di datazione al radiocarbonio del cristallino di alcuni esemplari catturati in Groenlandia e correlandola alla velocità di crescita della specie è stata stimata, per l'esemplare più anziano, una età di 392 anni (con uno scarto di 120 anni in più o in meno).
La carne dello squalo della Groenlandia è velenosa, a causa della presenza in essa di una tossina, l'ossido di trimetilammina, che, se digerita, si scinde in trimetilammina, una sostanza che provoca effetti pari a quelli di una grandissima sbronza. A causa di questa neurotossina, i cani da slitta che si sono nutriti della carne di questo squalo non riescono più a stare in piedi. Tuttavia, se essa viene bollita cambiando spesso l'acqua o se viene seccata e messa a fermentare per alcuni mesi può essere consumata. Tradizionalmente ciò si ottiene seppellendo lo squalo in terreni boreali e lasciandolo esposto a vari cicli di congelamento e scongelamento. Ciò che ne viene fuori è considerato una prelibatezza in Islanda e Groenlandia.
Lo squalo della Groenlandia non è ritenuto pericoloso per l'uomo, ma alcune leggende inuit parlano di squali che attaccano i kayak.
Le sue carni velenose, dall'elevato contenuto di urea, sono alla base della leggenda di Skalugsuak, il primo squalo della Groenlandia. Secondo tale leggenda, una vecchia si lavò i capelli con la propria urina e li asciugò con uno straccio. Da questo straccio, gettato nell'oceano, ebbe origine Skalugsuak.
Un'altra leggenda è quella di Sedna, una ragazza a cui il padre tagliò le dita mentre stava annegando. Si racconta che ogni dito reciso dette origine ad una creatura del mare, tra cui lo squalo della Groenlandia.
Dal 2001 il Gruppo di Ricerca e di Educazione sullo Squalo della Groenlandia e altri Elasmobranchi (GEERG), guidato da alcuni ricercatori canadesi, sta studiando lo squalo della Groenlandia nelle acque del fiordo del Saguenay e dell'estuario del San Lorenzo. La presenza di tale specie nell'area (testimoniata da catture o spiaggiamenti) è stata ripetutamente documentata già dal 1888. Le ricerche intraprese dal GEERG comportano lo studio del comportamento dello squalo grazie all'impiego sia di sommozzatori muniti di telecamere che di apparecchiature segnaletiche acustiche e satellitari posizionate sugli squali stessi; malgrado tutti gli studi effettuati, però, questo gigante del mare rimane tuttora quasi sconosciuto.
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