Hexanchus griseus Dente Squalo Capopiatto (3) Pescecani Pesci Cartilaginei Condroitti Selaci Elasmobranchi Esanchidi

Dente di Squalo Capopiatto Hexanchus griseus  mm 31 x 14 cuspidi multiple Pescecani Pesci Cartilaginei Condroitti Selaci Elasmobranchi Esanchidi, pezzo unico, come in foto (fronte-retro).
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Lo Squalo Capopiatto (Hexanchus griseus Bonnaterre, 1788), conosciuto anche come Pesce Bove o Pesce Manzo, è il più grande squalo della famiglia Hexanchidae, in quanto può raggiungere i 5,4 metri ed i 590 Kg. Molti dei membri di questa famiglia sono estinti, mentre gli squali oggi esistenti geneticamente più vicini allo squalo capopiatto sono gli Scyliorhinidae, gli Squalidae, i Dalatiidae ed il Somniosus microcephalus, nonché le altre specie con 6 e 7 fessure branchiali. Si possono comunque trovare molte più specie somiglianti al H. griseus tra i fossili (cfr. Hexanchus gigas in vendita sul nostro sito) che tra le specie viventi. Alcuni di queste specie estinte risalgono al Triassico (200 milioni di anni fa) e l'Hexanchus griseus ha caratteristiche peculiari sia primitive che tipiche di squali più moderni.
Il corpo appare pesante e fusiforme, possiede sei paia di fessure branchiali, mentre la maggior parte degli squali odierni ne ha 5. La bocca è ventrale con sei file di denti disposti a pettine e simili a lame seghettate. Molti biologi credono che i denti del maschio si siano adattati ai rituali di corteggiamento. Le lunghe cuspidi gli permettono infatti di aggrapparsi alle fessure branchiali della femmina per spingerla all'accoppiamento. Prove di questa teoria sono date dal fatto che sono state osservate femmine con graffi stagionali sulla zona delle fessure branchiali.
La specie, fortemente migratrice, vive soprattutto negli oceani di tutto il globo in acque tropicale e temperate. Benché di solito viva in acque profonde sino a 2500 mt, è noto per spostarsi in superficie durante la notte, spesso per cercare cibo.
Anche se normalmente è molto lento nei movimenti, è in grado di rapidi scatti per inseguire e catturare la preda. Visto l'immenso areale che copre, ha una grande varietà di prede, come molluschi, crostacei, agnati, acciughe, salmoni del Pacifico e varie specie di merluzzo. Possono arrivare a mangiare altri squali, razze, chimere, seppie, carogne di pesci ed addirittura foche.
Sembra che la specie sia ovovivipara, cioè i piccoli sono conservati nel corpo materno finché le uova che li accolgono non si schiudono. In genere la femmina mette al mondo circa un centinaio di individui, di dimensioni comprese tra 65 e 74 cm. Quando vengono alla luce, presentano un ventre di colore più chiaro rispetto agli adulti, un meccanismo di camuffamento che ne favorisce il mimetismo. Il tasso di mortalità tuttavia nei giovani esemplari è molto alto.

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