Campione di Cenere Vulcanica Minerali Grezzi Lapilli Bombe Lava Pomice Pietre Rocce da Collezione.
Rara raccolta di cenere vulcanica dall'eruzione del 18 Maggio 1980 del Mount St. Helens, prelevata il 12 Giugno nella cittadina di Forest Grove (Oregon, contea di Washington) a 63 miglia dal Vulcano.
Granulosità estremamente fine.
Allegata alla provetta una scheda geologica descrittiva esauriente (località, cronistoria del vulcano e delle sue eruzioni, ecc.).
Disponibili sul nostro sito, oltre a ceneri, pomici e bombe vulcaniche, anche diverse rocce di origine vulcanica, come Lacrime d'Apache, zolfo, ossidiana, tufo, cristalli di gesso, ecc.
Nel nostro Blog a questo link è disponibile un articolo che ripercorre i drammatici eventi di quella che è considerata la più catastrofica Eruzione degli Stati Uniti, se volete saperne di più cliccate qui.
La cenere vulcanica è costituita da piccoli tephra, che sono frammenti di roccia polverizzata e vetro originatisi dalle eruzioni vulcaniche, con diametro inferiore a 2 millimetri (0,1 pollici). La cenere viene creata quando la natura solitamente violenta di un'eruzione che produce magma e vapore, coinvolge la roccia solida che circonda la bocca del vulcano, che viene dilaniata in particelle di argilla e sabbia.
La cenere è contenuta in una provetta con coperchio ribaltabile (mm 30 x 7), da cui può essere facilmente rimossa qualora sia necessario per lo studio al microscopio.
Come con tutte le ceneri vulcaniche, il materiale deve essere maneggiato con cura e non inalato.
Il monte Sant'Elena (in inglese Mount St. Helens) è uno stratovulcano attivo che si trova nello Stato di Washington, negli Stati Uniti, sulla costa pacifica.
Il monte St. Helens prende il suo nome inglese dal diplomatico britannico lord St. Helens, un amico dell'esploratore George Vancouver che fece un rilevamento dell'area alla fine del XVIII secolo. Il vulcano è localizzato nella Catena delle Cascate e fa parte dell'Arco vulcanico delle Cascate, un segmento della Cintura di fuoco del Pacifico che include oltre 160 vulcani attivi.
Dal punto di vista strettamente geologico, il monte St. Helens è un vulcano caratterizzato da attività esplosiva come il Vesuvio, con i tipici prodotti che caratterizzano tali eruzioni: cenere vulcanica, tefrite, depositi dovuti a esplosioni direzionali, flussi piroclastici.
Fino a pochi anni fa si sapeva poco o nulla della sua attività eruttiva, in quanto i dati geologici più precisi risalgono ad appena 20.000 anni. A partire da circa 20.000 anni fa, il monte Sant'Elena è stato caratterizzato da pochi fenomeni eruttivi intervallati da periodi di riposo variabili da 5.000 anni fino a un minimo di 200. Ed è proprio a distanza di circa 180 anni dall'ultima eruzione che il vulcano ricomincia a dare segni di risveglio. Esso è noto in particolare per la sua catastrofica eruzione del 18 maggio 1980, avvenuta alle 8:32 ora locale, l'evento vulcanico più mortale ed economicamente più distruttivo nella storia degli Stati Uniti.
Senza alcun ulteriore avvertimento, un terremoto di magnitudo 5,7 scuote il vulcano. Il fianco nord si stacca e frana a valle e contemporaneamente un'esplosione provoca una nube di cenere incandescente che si sposta a una velocità di oltre 100 chilometri all'ora distruggendo tutto ciò che trova sul suo percorso. Una nuvola densa e nera si solleva nella stratosfera con esplosioni e fulmini e oscura tutto nel raggio di 200 chilometri dal vulcano. L'attività sismica continua fino alle 8:44 per poi interrompersi fino alle 12:00. L'eruzione continua fino alle 18:30 circa.
Alla fine dell'eruzione il vulcano appare completamente distrutto: circa 2,5 chilometri cubi del suo fianco nord sono scomparsi con la frana e la cima si è abbassata di 350 metri; un ampio cratere a forma di ferro di cavallo si apre verso nord e risultano eruttati circa 0,2 chilometri cubi di magma che hanno distrutto 27 chilometri quadrati di foresta secolare. Nella prima eruzione del 18 maggio, perdono la vita 57 persone. Nei giorni seguenti le polveri emesse dal vulcano vengono trasportate a grande distanza e si depositano formando coltri spesse, danneggiando le coltivazioni anche a 2500 chilometri di distanza, e per settimane vengono osservate dai satelliti negli strati alti dell'atmosfera.
Nella notte fra il 24 e il 25 maggio avviene una nuova eruzione esplosiva con emissione di grandi quantità di ceneri e pomici per circa sette ore, accompagnata da uno sciame di terremoti profondi.
Il 12 giugno alle 19:05, preceduta da varie ore di aumento del tremore armonico, avviene una nuova eruzione esplosiva della durata di dieci ore.
Il 22 luglio una nuova eruzione modifica la tipologia degli eventi: da tale data le eruzioni non avvengono più ininterrottamente per ore, ma a piccoli impulsi intervallati da molte ore di distanza, segno che l'alimentazione di magma sta diminuendo.
Altre due eruzioni esplosive avvengono il 7 agosto e il 16 ottobre. Dopo l'ultima si forma stabilmente all'interno del cratere un duomo di lava che viene alimentato episodicamente negli anni successivi.
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