Rara ! Felce Fossile Foglie Piante su matrice mm 150 x 80 x 25 gr 310 Odontopteris minor Legno Rami Vegetali fossilizzati Estinti Paleozoico Carbonifero Collezionismo Paleontologia Botanica Museo.
Notevole campione fossile di Felci di difficile reperimento del Pennsylvaniano superiore, reperto rappresentativo da collezione di eccellente qualità, con bellissimi dettagli dei singoli rametti degli arbusti e delle loro foglie rimasto perfettamente conservato nel limo del sedimento argilloso fossilizzato.
Non ha subìto alcun restauro. Pezzo unico, come in foto.
Le Pteridofite (Pteridophyta,in greco antico vuol dire felce) sono crittogame (cioè con organi sessuali non visibili) a cui appartengono specie usualmente note come felci, licopodi, equiseti. Sono un gruppo antico, apparso già nel Devoniano inferiore, esplose alla fine del Mesozoico e rappresentato ancor oggi da circa 11000 specie.
Queste piante, oggi cormofite, sono costituite da un
fusto, vere
radici e
foglie, e posseggono un
sistema vascolare. Sono difatti le prime piante terrestri che hanno cominciato a differenziare un sistema di trasporto dei fluidi, permettendo così un ulteriore accrescimento in altezza a differenza delle Briofite (muschi) che non sono riuscite ad affrancarsi totalmente dalla vita acquatica.
Evolutivamente presentano alcune importanti differenze rispetto alle briofite: compare la
lignina, le radici hanno funzione di
assorbimento e presentano sporofiti per la produzione delle
spore. A differenza di angiosperme e gimnosperme, le felci non sono dotate di semi ma si diffondono nell'ambiente per l'appunto mediante spore.
La formazione di Montceau-les-Mines (tardo Stefaniano, Carbonifero superiore) si trova a nord-est del Massiccio Centrale francese.
Situato alle latitudini
equatoriali durante il Pennsylvaniano, questo deposito fossilifero, probabilmente originatosi in un ambiente d'
acqua dolce, conserva una
flora (licopeni, sfenopsidi, felci, pteridosperme e cordoni) e una
fauna (bivalvi, anellidi, crostacei, miriapodi, insetti, chelicerati, micelidi, attinopterigi, sarcopterigi e tetrapodi) ricca e diversificata. Questi fossili eccezionalmente conservati possono essere trovati appiattiti in
scisti o tridimensionalmente conservati in
noduli sideritici. I fossili dei noduli sono eccezionali per almeno due ragioni: l'assenza di grandi disarticolazione della loro struttura corporea e la conservazione di parti molli e strutture cuticole estremamente fragili. Tale conservazione è stata resa possibile dalla combinazione di diversi fattori: la
rapida sepoltura nel fango anossico fine, la precoce precipitazione della siderite (induzione della formazione del nodulo) e la fosfatizzazione delle cuticole e delle caratteristiche del corpo molle.
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