Ittiosauro un Rettile del Giurassico travestito da Delfino
L’ Ittiosauro è un Rettile. Ebbene si, anche se somiglia ad un Cetaceo, o ad un Pesce Ittiosauro è un Rettile che non depone uova, ma partorisce cuccioli vivi, come un Mammifero. Purtroppo questo stupendo animale che popolò i mari del Giurassico inferiore oltre 230 milioni di anni fa, prima che i Dinosauri dominassero la terraferma, come loro, si estinse senza lasciare discendenti.
Carta d’identità di un Ittiosauro: 6 metri, zampe palmate, pinne dorsali e caudali, ed occhi enormi
Lungo fino a 6 metri, l’ Ittiosauro nuotava sinuoso e veloce, con quel corpo lucido e affusolato, completamente trasformato da quello dei suoi antenati, lucertole primitive che si erano adattate a vivere in acqua modificando le zampe in pinne e assumendo una forma idrodinamica, tipica di molti animali marini.
L’Ichthyosaurus communis è uno fra i meglio conosciuti del suo genere, e i suoi Fossili sono relativamente frequenti nelle rocce più antiche del Giurassico in Inghilterra e in Germania. Alcuni Fossili hanno conservato l’impronta della pelle, che dimostra come l’Ittiosauro fosse dotato di una pinna carnosa sul dorso e una a mezzaluna al termine della coda, sorretta dalle ultime vertebre caudali che si articolavano piegando ad L verso il basso. Più simile quindi -per convergenza evolutiva- ai Pesci, piuttosto che a Balene e Delfini, la cui pinna caudale si sviluppa invece in senso orizzontale, obbligandoli ad un’andatura natatoria differente.
Le ossa dell’orecchio dell’Ittiosauro erano molto robuste, e probabilmente conducevano le vibrazioni dell’acqua all’orecchio interno. Tuttavia, il senso principale a cui si affidava l’Ittiosauro durante la caccia doveva essere la vista. Questo predatore possedeva infatti enormi occhi tondi molto sensibili, protetti da ossa che andavano a formare una struttura anulare tutt’attorno. Altri Ittiosauri, come Ophthalmosaurus, possedevano occhi ancora più grandi.
Non fu la loro dieta a far estinguere gli Ittiosauri
Forse i Rettili marini non si sono estinti perché non avevano più prede. Si pensava che l’estinzione dei grandi Rettili marini fosse dovuta alla scomparsa delle loro prede, ovvero grossi Molluschi chiamati Belemniti. Ma il ritrovamento, nello stomaco di un fossile di Ittiosauro australiano, di resti di una piccola Tartaruga e di un Uccello fanno pensare che l’ipotesi non fosse del tutto corretta.
Il dottor Benjamin Kear del South Australian Museum di Adelaide, che ha ritrovato il Fossile, pensa che non tutto quello che sappiamo sulla dieta degli Ittiosauri sia esatto. La sua teoria è che questi Rettili marini fossero predatori opportunistici, che si nutrivano di quello che trovavano, non solo di Molluschi o Pesci. Una tartarughina appena nata e un uccello (magari morto) trovato in mare sono sempre delle ottime prede.
La loro dieta era sicuramente più ampia di quanto si pensasse e ne abbiamo varie prove. Coproliti (escrementi fossili) di Ittiosauri contenenti scaglie di pesce e numerosissimi uncini di tentacoli di Cefalopodi (Belemniti) dimostrano la dieta variegata di questi animali.
La scomparsa delle Belemniti potrebbe quindi non essere stata la causa della loro estinzione, ma piuttosto la competizione con altre specie. Alla fine del periodo in cui vissero gli ultimi Ittiosauri, infatti, cominciarono a comparire nel mare i primi Pesci Ossei moderni. Pensiamo poi ai grandi Plesiosauri (altri Rettili marini predatori). Forse queste nuove specie erano molto più efficienti. A questi aggiungiamo la forte pressione competitiva data dai giganteschi e numerosi Mosasauri. Tutto questo insieme spinse gli Ittiosauri all’estinzione.
L’ultimo abbondante pasto dell’ Ittiosauro
Nuove straordinarie istantanee dal passato non cessano di stupirci. Nel sud-ovest della Cina, alcuni
paleontologi hanno rinvenuto, dentro i resti di un Ittiosauro di poco più grande, il fossile di un Talattosauro. Questo è un altro Rettile estinto del Triassico (250-200 milioni di anni fa circa) simile ai Notosauri. L’Ittiosauro aveva quindi predato il Talattosauro.
La scoperta ha dell’incredibile. Il fossile di Talattosauro con i suoi quattro metri di lunghezza, è uno dei più lunghi mai trovati dentro un Rettile marino preistorico. Il Talattosauro era presente anche in Italia con due Fossili noti Askeptosaurus italicus e Endennasaurus acutirostris Il ritrovamento, descritto in dettaglio su iScience, è la prova che i Rettili marini del Triassico erano dei superpredatori.
Cosa ha in comune un Ittiosauro ed un Coccodrillo?
L’apparenza inganna. Normalmente gli studiosi, per capire di che cosa si cibassero gli animali di cui analizzano i fossili, ne studiano la forma delle mascelle e il tipo di dentatura (se volete saperne di più su Denti e Zanne date un’occhiata qui ) Finora si riteneva che i superpredatori preistorici fossero dotati di denti grandi e aguzzi, con i quali azzannare e strappare le carni delle prede. Così, infatti, era l’Ittiosauro che usava i suoi lunghi denti conici per afferrare le prede.
Tuttavia alcune specie attuali, come i Coccodrilli, si comportano in modo diverso. Pur cacciando prede di grandi dimensioni, non le fanno a pezzi con denti aguzzi. Infatti per dilaniarne la carne si affidano alla forza del morso e a violenti movimenti di rotazione dell’intero corpo con cui strappano ossa e tessuti della vittima. Con buona probabilità gli Ittiosauri si comportavano allo stesso modo. Nonostante i denti arrotondati e (apparentemente) inoffensivi, pare quindi che i loro pasti non fossero solo a base di Pesci, Molluschi e Tartarughe.
Benché non vi siano certezze, i ricercatori ritengono che l’Ittiosauro abbia ucciso la sua preda e non l’abbia quindi trovata già morta. Questo perché, se il corpo del Talattosauro fosse già stato in decomposizione prima di venire mangiato, gli arti si sarebbero smembrati e sconnessi ancor prima della coda. Questi, invece, sono rimasti parzialmente attaccati al corpo, con la coda lontana diversi metri. Tutto ciò fa quindi pensare a un’ultima, cruenta lotta, in cui l’Ittiosauro avrebbe avuto la meglio, anche se per poco tempo. Gli acidi gastrici dell’Ittiosauro non hanno consumato il corpo del Talattosauro. Come spiega Ryosuke Motani, uno degli autori della ricerca, l’Ittiosauro quindi dev’essere morto poco dopo il suo ultimo pasto.
Gli Ittiosauri nel mondo
L‘Ittiosauro fu il primo tra i rettili marini del Mesozoico ad essere scoperto. Fu Mary Anning nel 1810 insieme a suo fratello a trovare il primo bellissimo scheletro sulle scogliere di Lyme Regis, nella contea del Dorset, in Inghilterra. Ricordiamo tutti il film Ammonite – sopra un’onda del mare del 2020 che l’ha resa famosa al vasto pubblico. Nel film la sempre brava Kate Winslet, la protagonista di Titanic per capirci interpretava la paleontologa. Il film è un pò controverso perchè narra anche della relazione della protagonista con la geologa Charlotte Murchison che pare non abbia alcun riscontro storico. Il film a nostro parere merita comunque anche per l’atmosfera del tempo che ricrea.
Tornando al nostro primo Fossile di Ittiosauro la maggior parte degli studiosi ritenne che questi resti appartenevano ad un Coccodrillo, perchè in un primo momento fu rinvenuto il solo cranio. Solo in un secondo tempo, quando tutto lo scheletro venne alla luce, l’animale venne studiato nei particolari. Gli studiosi gli attribuirono così il nome di Ichthyosaurus (“lucertola – pesce”), non senza alcune dispute paleontologiche.
Nello stesso periodo la Anning scoprì anche il Plesiosauro e lo Pterosauro. Da quel momento in poi, moltissimi ritrovamenti di Ittiosauri in varie parti del mondo finirono sotto il nome di Ichthyosaurus, trasformando questo taxon in un vero e proprio “cestino dei rifiuti”. Solo dopo accurate analisi compiute verso la fine del XX secolo, gli studiosi ridussero a tre le specie comunemente accettate appartenenti al genere. Le 3 specie sono: Ichthyosaurus communis (la specie tipo), Ichthyosaurus breviceps e Ichthyosaurus conybeari.
L’Italia, regno degli Ittiosauri!
Uno degli Ittiosauri più straordinari e meglio conservati è venuto alla luce in Italia, in provincia di Varese, nel 1993. Si chiama Besanosaurus, ed è il più grande e completo Rettile marino mai rinvenuto nel nostro paese. All’Italia non mancano comunque altrettanti fiori all’occhiello: Mosasauri i Tanistrofei e gli Pterosauri, solo per citarne alcuni, troppo poco pubblicizzati per renderne giustizia.
Non solo Ciro il Dinosauro italiano
Conosciamo tutti ormai il famoso Dinosauro “Ciro“, il piccolo Celurosauro classificato come Scipionyx samniticus. Ma se i Dinosauri sono una novità in Italia, scrive Cristiano Dal Sasso nel suo meraviglioso libro Dinosauri Italiani, altri Rettili loro contemporanei che vissero sul nostro territorio, sono noti da decenni. Alcuni addirittura da un paio di secoli, tanto che la loro scoperta ha contribuito a scrivere le prime pagine della storia stessa della paleontologia. Restando solo agli Ittiosauri, “i loro resti sono stati trovati sulle Dolomiti, in Carnia e nell’Appennino marchigiano, ma per abbondanza e stato di conservazione, i più noti sono quelli di Besano, provenienti da quelle rocce stratificate conosciute fin dall’Ottocento con il nome di scisti bituminosi“. Da cui proviene di tutto e di più. Ci sarebbe ancora molto da parlare su questo tema e magari lo faremo nei prossimi articoli chissà. Intanto se volete avere tra le mani un vero Fossile di Ittiosauro, del suo concorrente gigante Mosasauro di famosi Dinosauri o di altri splendidi animali Preistorici fate un giro se vi va sul nostro sito a caccia di Fossili.