Insetti sociali, un antichissimo social network
Facebook, Youtube, LInkedIn, Pinterest, Instagram: api, vespe, termiti e formiche ne andrebbero pazze! Nel mondo degli insetti, questi animali hanno sviluppato forme complesse d’interazione sociale e sono fra i primi organismi ad aver dato origine a fenomeni di cooperazione fra individui della stessa specie. La loro è una storia evolutiva molto antica. Iniziata 250 milioni di anni fa, con la comparsa dei primi esemplari di termiti, seguita da vespe, formiche e api.
Api, il pallino per l’organizzazione
Questi imenotteri hanno un’organizzazione sociale che non solo è molto complessa, ma anche parecchio affascinante, al punto che le colonie di Apis mellifera sono tra le società animali più studiate. In una colonia di queste api, che può contenere più di 100.000 individui, gli animali sono suddivisi in caste. Le femmine sterili sono chiamate operaie, e svolgono funzione di mantenimento e difesa dell’alveare; i maschi, detti fuchi, hanno il compito di fecondare una sola regina, che ha un ruolo esclusivamente riproduttivo. Le operaie devono assolvere a una serie di compiti, tra i quali anche la termoregolazione dell’alveare. Sono state recentemente scoperte, da alcuni ricercatori brasiliani, anche api soldato– casta mai rinvenuta prima in questi imenotteri- in alcune colonie dell’ape brasiliana Tetragonisca angustula.
Vespe, alleati preziosi
Chi non si è mai imbattuto in un nido di vespe, passeggiando in campagna, o semplicemente osservando il sottotetto della nostra casa? La struttura sociale di questi animali è più semplice di quella delle api, pur mantenendo la divisione in vespe operaie e fuchi, al servizio di una regina; anche il loro comportamento presenta significative differenze: per esempio in alcune specie del genere Polistes esistono forme di parassitismo. Le vespe sono utili all’agricoltura perché regolano le popolazioni degli insetti nocivi, contenendone i danni; come le api, inoltre, sono importanti organismi impollinatori e possono anche produrre miele, in quantità però inferiore, rispetto ai loro cugini gialli e neri.
Termiti, una passione per il legno
Le “formiche bianche”, come spesso sono erroneamente chiamate le termiti, sono anch’essi insetti sociali che appartengono all’ordine degli Isotteri. La varietà che vediamo oggi si sarebbe evoluta in seguito alla grande estinzione del Permiano, avvenuta circa 252 milioni anni fa, l’unica estinzione di massa conosciuta che abbia interessato significativamente anche gli insetti. Le termiti, nutrendosi principalmente di legno, sono animali molto utili per l’ambiente, essendo i principali responsabili della decomposizione della sostanza organica. Questa particolare dieta può causare però seri danni alle abitazioni umane costruite con materiali legnosi, spesso provocando ingenti perdite economiche.
Formiche, una presenza costante
Sapevate che il peso totale delle formiche presenti sulla terra equivale a quello della popolazione mondiale di esseri umani? E’ stato calcolato anche che per ogni uomo del pianeta ci siano almeno 1,5 milioni di formiche. Tranne l’Antartide, non c’è continente che non ospiti almeno una delle 12.000 specie di formiche finora classificate. L’organizzazione sociale delle formiche si avvicina molto a quelle delle api, e le diverse specie presentano comportamenti a volte curiosi. Per esempio, in Sudamerica, le formiche del genere Atta, dette anche tagliafoglie, recidono le foglie di varie specie di alberi per utilizzarle nella coltivazione di funghi di cui si nutrono tanto da essere considerate un pericolo per l’agricoltura danneggiando intere colture. Pensate che una colonia può arrivare a consumare in un giorno lo stesso quantitativo di foglie di un bovino adulto!
Ci sono poi gli esemplari del genere Messor, specializzate nella raccolta ed immagazzinamento di semi. Le avrete viste chissà quante volte. Queste belle formicone nere o con la testa rossa, correre nei nostri prati come forsennate con dei semi tra le mandibole.
Formiche e cibo
Altre ancora, come Camponotus gigas -la più grande formica ad oggi rinvenuta (raggiunge i 3 cm!)- si cibano quasi esclusivamente delle secrezioni zuccherine di certi afidi che allevano nei loro formicai proteggendoli dai predatori in cambio della “mungitura” degli afidi stessi, il cui addome viene stimolato dalle antenne delle formiche a produrre la melata, sostanza zuccherina della quale le formiche sono ghiotte. Senza bisogno d’andare dall’altra parte del mondo, potete notare questo fenomeno delle formiche allevatrici anche nei vostri giardini o balconi; se vi capita di vedere lungo gli steli delle vostre piante un via-vai di formiche, date un’occhiata per benino, magari con una lente d’ingrandimento. Potrebbe essere proprio quella la spia che la pianta è stata attaccata da qualche afide, molesto per la pianta, ma un vero e proprio distributore di dolciumi per le formiche!
Nel sito dell’Arca di Noè puoi trovare, oltre a questi insetti sociali dei quali abbiamo provato a parlare, sebbene mai troppo esaurientemente, anche un’altra infinità di affascinanti insetti, ognuno interessante e curioso a suo modo e perfino insetti inclusi nell’ambra fossile… Si sta forse accendendo nella vostra mente una lampadina con la scritta Jurassic Park? Beh, date allora anche un’occhiata, se volete, ad un altro articolo del nostro blog oppure alle pagine del sito che riguardano proprio l’Ambra ed i Dinosauri… ma questa è comunque un’altra storia.
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