Il cranio, un elmo naturale
La parola “cranio” deriva dal latino cranium, che a sua volta proviene dal greco kranion, cioè elmo. Se pensate a un elmo, le immagini mentali che vi si presenteranno saranno molto probabilmente quelle di guerrieri medievali. Magari che combattono un duello all’ultimo sangue, indossando luccicanti armature proteggendosi il capo con pesanti copricapo di metallo, forgiati dalle esperte mani dei fabbri dell’epoca. La natura invece, non ha avuto bisogno di mano d’opera specializzata; per dotare gli animali di una struttura adatta a proteggere un prezioso organo come il cervello, ha fatto tutto da sola.
Crani in sviluppo
Si ritiene che i primi organismi a sviluppare una testa, che nel corso del tempo ha dato origine a cervelli e crani, siano stati rappresentanti dei Cordati, durante l’esplosione di vita del Cambriano, avvenuta più di 500 milioni di anni fa. Nei Vertebrati, le ossa o le cartilagini del cranio non sono elementi scheletrici che servono solo a preservare le delicate strutture cerebrali, ma danno anche supporto agli organi di senso e ai denti. L’evoluzione del cranio ha permesso l’origine ed il perfezionamento di molte nuove funzioni. Uno su tutti è la protezione del sistema nervoso centrale; un altro è e la formazione di punti di attacco per la mascella che assicurano movimenti più coordinati e rapidi.
La forma del cranio ci fa capire la sua funzione
La forma dei crani presenta una grande variabilità nei diversi gruppi di vertebrati e riflette le diverse funzioni necessarie alla sopravvivenza. Negli uccelli per esempio il cranio è formato da ossa leggere e sottili, ma molto resistenti, ed è caratterizzato dalla presenza del becco. L’ampiezza delle orbite oculari è generalmente grande e le ossa occipitali fuse tra loro in un complesso recante un unico condilo -simile a quello dei rettili– con cui il cranio si articola alla colonna vertebrale.
I mammiferi presentano una scatola cranica molto sviluppata, utile a contenere un encefalo di dimensioni notevoli. La regione occipitale del cranio, invece, è munita di due condili che si articolano con le prime due vertebre cervicali. Un’altra caratteristica tipica di questo gruppo è l’esistenza di un osso provvisto di articolazione più perfezionata rispetto ai rettili, la mandibola.
Crani da leggere come un libro di storia
La preparazione di un cranio, che fa parte della tassidermia -disciplina che si occupa delle tecniche di conservazione di animali morti- è abbastanza semplice, rispetto a quella di tutto lo scheletro, ed è la parte più importante dell’animale per gli studi scientifici, museali e come reperto da collezione. Studiando la struttura dei crani nei diversi animali, attuali ed estinti, esaminando quindi anche i reperti fossili oltre quelli attuali, è possibile individuare ed analizzare non solo le cause della loro forma, ma anche ricostruire la storia evolutiva delle singole specie e dei loro antenati. Associando poi i dati con le rilevazioni sulle modificazioni dell’ambiente, si ha la possibilità di comprendere la natura degli adattamenti presenti nei diversi organismi.
Collezioni diverse e infinite, per pochi
Se decidete di iniziare una collezione di crani, di sicuro una cosa non vi manca: l’originalità. Non sono molte le persone appassionate di questo genere di collezioni; ma se all’inizio vi muoverà solo la curiosità, quando toccherete con mano le sorprese che questo mondo vi può offrire, ne rimarrete affascinati. Collezionare crani è un’attività che permette non solo di avere in casa degli affascinanti oggetti da ammirare, ma consente di acquisire nuove conoscenze e competenze sul mondo naturale. In aggiunta potrete avere la soddisfazione di mostrare la bellezza di una collezione davvero unica, trasmettere la vostra passione agli altri e socializzare in un modo sicuramente originale e diverso.
Gli esemplari che potrete raccogliere sono tantissimi, quasi infiniti, e l’Arca di Noè vi mette a disposizione un fornito catalogo di crani di diverse specie animali per la vostra straordinaria collezione!