Armi di difesa: veleno, mimetismo, imitazione
Nel corso di milioni di anni d’evoluzione, gli esseri viventi hanno sviluppato innumerevoli, efficaci e anche curiosi modi per difendersi dai predatori. Certo, darsela… a gambe (per chi le ha!) è sicuramente un’opportunità da considerare, ma esistono alternative anche più efficaci.
Quali? Per esempio, utilizzare sostanze chimiche repellenti, mimetizzarsi ma anche… fingere di essere qualcun altro, o qualcos’altro.
Un grande aiuto dalla chimica
Alessandro Ghigi, stimato naturalista bolognese, scriveva, nel 1951, sull’enciclopedia UTET “La vita degli animali”:
“Secondo l’uso che un animale fa del proprio veleno, quello può essere considerato velenoso o velenifero. Nel primo caso il veleno può essere contenuto nei tessuti del corpo dell’animale e questo può riuscire quindi velenoso; come i funghi, per chi lo divori. Altri animali, come i Miriapodi dell’ordine dei Chilognati e i Batraci, posseggono distribuite in varie parti del corpo, ghiandole velenifere le quali segregano il veleno alla superficie di esso e costituiscono pertanto una difesa per l’animale, giacché il predatore che lo aggredisce ne risulta offeso e allontanato. In tal caso la secrezione velenosa è un mezzo di difesa come può esserlo una secrezione ripugnante per il suo odore”.
Una definizione che centra in pieno una verità scientifica. Gli animali spesso ricorrono alla chimica per garantirsi la protezione dagli attacchi dei nemici, e utilizzano una varietà di molecole, a volte letali. L’origine di queste sostanze tossiche può essere endogena, oppure esogena. Nel primo caso vale a dire prodotta direttamente dall’organismo; nel secondo deriva dall’accumulo, nel corpo dell’animale, di composti provenienti dall’esterno, per esempio attraverso l’assunzione di cibo.
Da dove proviene il veleno?
I veleni sono sostanze che provengono dal metabolismo dell’animale. Questi sono presenti, come arma di difesa e di offesa, in una grande varietà di organismi, vertebrati e invertebrati, predatori e prede.
Nella maggior parte dei serpenti, per esempio, i veleni sono iniettati nell’aggressore o nella preda per mezzo di appositi denti cavi, ma esistono anche altre strategie, come quella di Hemachatus hemachatus, un serpente sudafricano affine al genere Naja (i cobra, per intenderci), che riesce a sputare il suo veleno fino a tre metri di distanza!
Api, vespe e scorpioni, utilizzano un pungiglione, per inoculare i loro veleni, come ben sappiamo (chi non è mai stato punto da un’ape o da una vespa? Ma ci auguriamo almeno di no per quanto concerne lo scorpione!)
Se mi conosci, mi eviti!
Nel mondo degli Anfibi, diverse specie ci offrono affascinanti esempi di meccanismi di difesa che utilizzano sostanze tossiche. Phyllobates terribilis, la rana freccia, piccolo anfibio sudamericano della famiglia Dendrobatidae, è un grazioso e coloratissimo animaletto… estremamente tossico; la sua pelle è ricoperta da un alcaloide velenoso, appartenente al gruppo delle batracotossine, sostanze tossiche paralizzanti. I nativi usano intingere la punta delle frecce nel veleno di quest’animale per cacciare le loro prede. Quest’usanza ha determinato il nome di questa piccola rana. Phyllobates terribilis è considerata un esempio classico di aposematismo, cioè la colorazione di una parte più o meno estesa del corpo di un animale a fini di avvertimento contro possibili predatori.
Il veleno è presente anche in molti altri animali
Alcuni nudibranchi, come Hypselodoris infucata, un mollusco natante privo di conchiglia dai vivacissimi colori, originario dell’Indo-pacifico, ma riscontrato anche nel Mediterraneo -probabilmente in seguito a migrazione attraverso il canale di Suez- oppure anche certe specie di Zygaenidae, bellissime falene dalle abitudini diurne, i cui colori aposematici, avvertono i predatori di… stare alla larga, perché altrimenti farebbero una spiacevole esperienza: questi lepidotteri contengono sostanze tossiche, come l’acido cianidrico, che le rendono disgustose e quindi immangiabili!
Imitare per sopravvivere
Imitare, sembrare qualcun altro o qualcos’altro, nel mondo animale, è cosa comune, ma non serve a fare spettacolo. E’, invece, un’efficace tattica, non solo per difendersi dai predatori, ma anche per procacciarsi le prede; imitare un animale può essere vantaggioso anche per una pianta, un’orchidea, per esempio: in alcune specie i fiori imitano forme e colori degli insetti, che vengono così attirati: l’impollinazione è garantita! Il viceversa è invece garantito dalla mantide orchidea: la sua forma sfrangiata a forma di fiore le consente di avvicinarsi alla preda che fino all’ultimo la scambia per un innocuo vegetale.
Rhagoletis zephyria, un dittero della famiglia Tephritidae, presenta un mimetismo chiamato batesiano, e imita alla perfezione non solo la livrea e la forma di un suo potenziale predatore, il ragno saltatore Phidippus audax, ma anche, quando lo incontra, mette in scena un comportamento che terrorizza il suo antagonista, che fugge a gambe levate. Se poi volete conoscere altri esempi di mimetismo batesiano, sia tra le farfalle che tra le classiche mosche che assomigliano ad api e vespe, cliccate qui!
Non tutto è quello che sembra
Alcuni insetti Fasmoidei, come Bacillus rossius (insetto stecco, anche noto col suo sinonimo di Bacillus rossii), somigliano così bene ai rami di un albero, licheni compresi, ma anche a foglie secche o a rovi con tanto di spine, che è molto difficile riuscire a riconoscerli anche a distanza ravvicinata: in questo modo evitano di trasformarsi in una cena per qualche affamato predatore. Il loro comportamento poi, costituito da un misto d’immobilità assoluta e movimenti ondeggianti, completa la simulazione: degli attori nati!
Vieni a trovarci sul sito dell’Arca di Noè, troverai, per la tua collezione o per fare un regalo, molti esemplari di specie velenose, tra ragni, scorpioni, imenotteri, conidi, serpenti (attuali o fossili) e di tante altre che presentano forme di mimetismo (come ad es. le suddette mantidi, o la farfalla cobra) e di camouflage, ma anche libri e testi scientifici, articoli e rubriche per soddisfare la tua curiosità e approfondire la materia!